Una celebre campagna pubblicitaria recitava "la rivoluzione non russa". Dobbiamo però ammettere che talvolta si assopisce. Questo blog è nato in occasione di una fiammata di indignazione e rivolta contro la legge 133-2008 che tagliava le risorse per la ricerca in Italia (FFO). I promotori del blog roveriot e della protesta, un gruppo di dottorandi e post-doc, sono attualmente quasi tutti emigrati in Germania e i pochi che resistono li raggiungeranno fra breve.

A due anni di distanza un gruppo di ricercatori della Facoltà di Scienze Cognitive aderisce alla protesta nazionale contro il DDL Gelmini di riforma dell'Università in discussione in Parlamento, dichiarandosi INDISPONIBILI a ricoprire incarichi didattici per l'AA 2010-2011. La decisione di utilizzare nuovamente questo blog in continuità con l'opposizione agli attacchi all'Universitaria, alla Ricerca e ai Ricercatori italiani.

venerdì 12 novembre 2010

Sciopero 17 - FLC-CGIL: Presidio e Assemblea Rettorato ore 9.30

L'assemblea permanente di rovereto aderisce all'iniziativa della FLC-CGIL del 17 Novembre. Per tale data l'assemblea periodica a Rovereto non si terrà.


Colleghe e colleghi

ROMPIAMO IL SILENZIO !

Mercoledì 17 novembre
sciopero nazionale di 4 ore
(dalle 8 alle 12)
indetto dalla CGIL – FLC

SCIOPERIAMO CONTRO:

  • LA RIFORMA DELL’UNIVERSITA’

  • IL LICENZIAMENTO DEI PRECARI

  • IL TAGLIO DI MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO

  • IL BLOCCO DEGLI STIPENDI E DEI CONTRATTI

  • L’AUMENTO DELL’ETA’ PENSIONABILE

Siete tutti invitati a partecipare alle ore 9.30

al presidio e assemblea presso il rettorato

FLC – CGIL Università di Trento

giovedì 11 novembre 2010

Fuga dei Cognitivi ...

... search him at http://www.kyb.mpg.de/


martedì 9 novembre 2010

Sciopero: 17 Novembre 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Rompiamo il silenzio !

17 NOVEMBRE SCIOPERO DI 4 ORE

UNIVERSITA' ED ENTI DI RICERCA

· Bloccano gli stipendi e i contratti
· Tagliano centinaia di migliaia di posti di lavoro
· Licenziano i precari
· Eliminano le borse di studio e non garantiscono il diritto allo studio
· Riformano l'università solo per fare cassa
· Sopprimono enti di ricerca
· Aumentano l'età pensionabile
· Meno servizi, meno istruzione, meno formazione per tutti


I lavoratori della conoscenza chiedono ad alta voce di fermare questo scempio per garantire un futuro di sviluppo al Paese.

FLC - CGIL


Scarica la locandina

lunedì 8 novembre 2010

Documento assemblea Permanente di Ateneo

Trento, 22 ottobre 2010


A seguito della presentazione del ddl Gelmini, da mesi è in corso in Italia una mobilitazione dei/lle ricercatori/trici e della pletora di soggetti che popolano l’Università. In moltissimi Atenei, ricercatori e ricercatrici hanno smesso di fare didattica, rendendosi indisponibili a svolgere attività non previste dai loro compiti istituzionali. In diverse sedi, i corsi di laurea sono bloccati, così come molte inaugurazioni dell’anno accademico 2010/11 sono state annullate o sospese.

Le richieste qualificanti della mobilitazione sono:

  • mantenere il carattere pubblico dell’Università statale e la sua autonomia, nonché la sua missione nel binomio inscindibile di ricerca e didattica;

  • finanziare la ricerca e il funzionamento degli Atenei, abolendo i tagli finora introdotti, così da adeguare l’Italia ai parametri internazionali stabiliti dall’Unione Europea;

  • prevedere un governo democratico d’Ateneo, che sia eletto da tutte le componenti universitarie, che ne garantisca un’adeguata rappresentanza e a cui spettino le decisioni strategiche e d’indirizzo in materia di didattica e di ricerca;

  • arginare la progressiva precarizzazione della ricerca e l’esternalizzazione delle funzioni istituzionali dell’Università;

  • garantire il diritto allo studio, la cui tutela viene oggi sempre più delegata dallo Stato alle singole realtà universitarie.


Anche a Trento, diversi ricercatori e ricercatrici si sono dichiarati/e indisponibili a ricoprire incarichi didattici e già da qualche settimana si è costituita un’assemblea d’ateneo permanente. Si tratta di uno spazio aperto a cui partecipano tutti i soggetti che quotidianamente vivono l’Università: ricercatori/trici, docenti, studenti/esse, dottorandi/e, personale tecnico-amministrativo, post-doc, e contrattisti/e.

L’assemblea permanente, da un lato, condivide e fa proprie le ragioni della mobilitazione nazionale. Dall’altro, riflette ed esprime preoccupazione rispetto alla delega delle competenze statali dell’Università alla Provincia Autonoma di Trento. Questa delega, infatti, anticipa i contenuti della legge Gelmini, introducendo un sistema di governance basato sul controllo politico diretto da parte della Provincia e sull’esclusione delle rappresentanze delle diverse componenti dell’Università. Rafforza inoltre una deriva manageriale ed il peso specifico che interessi privatistici possono assumere, rischiando di alterare i contenuti della ricerca e della didattica. Identifica infine il miglioramento della qualità della nostra università nella sua trasformazione in una struttura di elite al servizio di queste stesse dinamiche, mirando anche all’esclusione dall’alta formazione di figure considerate non funzionali.


In questo scenario, non possono trovare risposta, se non come concessione del Principe, le esigenze di crescita intellettuale e professionale delle diverse figure che vivono l’Università.

L’Assemblea Permanente d’Ateneo intende pertanto promuovere e realizzare nelle prossime settimane diverse iniziative, per esprimere dissenso verso il progressivo smantellamento dell’Università quale bene pubblico. Processo che, a livello locale e nazionale, coinvolge il presente e il futuro di tutti/e.


Assemblea Permanente di Ateneo

Contatti: assembleaateneotrento@gmail.com

giovedì 28 ottobre 2010

Dall'A.N.D.U. anche gli Associati verso la mobilitazione

Dal sito dell'ANDU:

Verso l’Assemblea nazionale degli Associati. Sulla base di un manifesto che si sta elaborando, si svolgera’ entro novembre la prima Assemblea nazionale dei professori associati.

Documento unitario dei sindacati 25 ottobre 2010

ADI, ADU, AND, ANDU, AURI, CISL-Università, CNRU, CNU, CSA-CISAL Università,

FLC-CGIL, LINK-Coordinamento Universitario, RDB-USB,

RETE 29 APRILE, SNALS-Docenti Università, SUN,

UDU, UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR

Roma, 25 ottobre 2010

Con la sospensione dell’iter legislativo del DDL sull’Università è stato raggiunto un importante risultato: le forze politiche hanno dovuto prendere atto che i contenuti del DDL sono del tutto insufficienti rispetto alle richieste del movimento di protesta che vede coinvolti professori, ricercatori, precari, tecnico-amministrativi e studenti.

Per questa ragione riteniamo indispensabile la riapertura di una discussione pubblica sull’università italiana e sulle sue reali necessità.

Anche il tentativo di vanificare la protesta dei ricercatori con la promessa di 9000 posti ad associato, da nessuno richiesti, non ha sortito alcun effetto.

Si tratta ora di impedire il soffocamento degli Atenei per i tagli già decisi che stanno danneggiando la ricerca e la didattica, con gravissime conseguenze per il Paese e per gli studenti.

Bisogna difendere e rilanciare il Sistema nazionale dell’Università pubblica, autonoma, democratica, di qualità e aperta a tutti, e per questo si chiede:

- il ripristino, anzi l’aumento, delle risorse per il funzionamento di una Università riformata, che consenta a tutti gli Atenei di svolgere ricerca e insegnamento di qualità;

- di rendere più autonomi e più democratici gli Atenei, con la partecipazione di tutte le componenti alla loro gestione;

- l’aumento dei docenti di ruolo, risolvendo il problema del precariato (prevedendo un’unica figura pre-ruolo) e prevedendo per gli attuali precari reali prospettive di accesso alla docenza;

- il riconoscimento ai ricercatori del ruolo docente effettivamente svolto;

- la valorizzazione della figura dell’associato;

- la valorizzazione del ruolo del personale tecnico-amministrativo;

- un vero diritto allo studio che tenga anche adeguatamente conto delle condizioni economiche degli studenti.

Si chiede ancora una volta al Governo e al Parlamento di aprire finalmente un serio e ampio confronto con l’Università e di smettere di interloquire esclusivamente con la Confindustria, che ha interesse a monopolizzare la gestione delle risorse pubbliche destinate alla ricerca, e con la CRUI, che non rappresenta gli Atenei, ma solo i Rettori.

In questa direzione si chiede al Governo, ai Gruppi parlamentari e ai Partiti di potere illustrare direttamente le richieste unitarie.

Si invitano tutte le componenti universitarie a continuare e a intensificare la mobilitazione per sostenere interventi normativi ed economici a sostegno dell’Università pubblica.

Scarica quì

martedì 19 ottobre 2010


Scarica e stampa il pdf

mercoledì 13 ottobre 2010

Assemblea di Ateneo a Trento il 14.10.2020



Scarica e stampa il volantino in formato pdf e in formato 2x1 per stampa doppia su a4

lunedì 11 ottobre 2010

Testo DDL Gelmini emendato

I colleghi dell'Università dell'Insubria hanno messo on-line il testo della Riforma dell'Università con emendamenti, attualmente in discussione alla camera:

http://r29ainsubria.wordpress.com/2010/10/10/ddl-emendato/

domenica 3 ottobre 2010

Assemblea Permanente


Per la stampa scarica la versione pdf

giovedì 30 settembre 2010

Scioglimento della riserva ad accettare incarichi didattici

Rovereto, 7 settembre 2010

Le ricercatrici ed i ricercatori firmatari del presente documento

- vista la nuova versione del DdL 1905 approvata dal Senato della Repubblica in data 29/07/2010;
- visto il comunicato della CRUI del 3 agosto 2010 ove si ribadisce la necessità di un’azione forte per introdurre nel DdL misure correttive in relazione allo sviluppo di carriera dei ricercatori universitari e alla valorizzazione del loro apporto alla vita universitaria;
considerata la mozione sul DdL 1905 già presentata dai ricercatori di questa Facoltà e fatta propria dal Consiglio di Facoltà del 6 maggio 2010;
- vista la richiesta della Presidenza di esprimersi in modo definitivo entro il 30 agosto 2010 in merito alla riserva all’accettazione di affidamento di corsi per l’a.a. 2010-2011 espressa dalla maggioranza dei ricercatori di questa Facoltà prima della presentazione del manifesto degli studi 2010-2011;

hanno comunicato alla Presidenza la loro decisione di non accettare l’affidamento dei corsi deliberati nel Consiglio di Facoltà del 6 maggio scorso.

Nonostante le modifiche apportate al DdL di riforma dell’Università nel passaggio al Senato, ed in particolare nonostante l’eliminazione della stortura legislativa che parificava i Ricercatori Universitari ai Professori in merito al carico didattico, alcuni dei punti critici sollevati dalla Mozione del 6 Maggio 2010 rimangono assolutamente inaccettabili.

In particolare:
- la gestione della transizione al nuovo regime di reclutamento è inefficace e poco chiara. In assenza di un adeguato piano di finanziamento, infatti, le nuove procedure ed i vincoli temporali imposti non consentiranno la chiamata ad associato di un numero di ricercatori a tempo indeterminato adeguato alle necessità di sviluppo degli atenei, indipendentemente da meriti scientifici e abilitazione nazionale;
- viene ulteriormente accentuato il problema del precariato nell’accesso al ruolo di docente introducendo una nuova forma contrattuale (Ricercatore a tempo determinato, Art. 21 comma 3 lettera a) che, pur contemplando obblighi di didattica, non prevede alcuna tenure track. Tale figura di docente precario diventa l’unico modo per poter accedere alla tenure track prevista nel DdL, possibilità che viene invece preclusa all’enorme numero di precari (borsisti, post-doc, ecc.) già presenti nell’area pre-ruolo;
- è ridotto fino all’annullamento il ruolo dei ricercatori, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato, all'interno dell'autogoverno dei futuri dipartimenti e dell’Università in genere.

Ai punti sollevati si aggiungono ulteriori preoccupazioni. Ad esempio il D.L. 78/2010 recentemente entrato in vigore prevede tagli stipendiali particolarmente severi per i ricercatori e i docenti con poca anzianità di servizio. Inoltre, in base ad una interpretazione della legge 102/2009, alcuni atenei hanno già messo in atto misure di pensionamento forzato nei confronti dei ricercatori, non ritenendoli inclusi nell’eccezione prevista per la sua applicazione nei confronti dei professori universitari. Simili azioni sottolineano l’ambivalenza nei confronti dei ricercatori universitari che continuano ad essere una figura che non trova una definizione legislativa chiara in termini di status giuridico.

Per questi motivi, la maggioranza dei ricercatori universitari di questa Facoltà ritiene necessario proseguire la propria azione di protesta, che attualmente si limita all’esercizio di un diritto sancito dalla normativa vigente e che consente loro di rifiutare la titolarità di corsi. La sola eventualità di attuare questa forma di protesta, minacciata dai ricercatori di moltissimi atenei nei mesi scorsi, è servita a focalizzare l’attenzione sui problemi sollevati da parte della CRUI e del CUN, che si sono impegnati attivamente per sensibilizzare gli organi legislativi.
La decisione di rifiutare la titolarità dei corsi affidati è stata particolarmente sofferta, considerando che tutti i firmatari del presente documento sono consapevoli dei possibili disagi che la loro decisione potrebbe porre alla gestione dei corsi di laurea previsti dal
manifesto approvato nella seduta del 6 maggio. Auspichiamo tuttavia che questa iniziativa serva a mantenere alta l’attenzione e la preoccupazione sulla forma dell’attuale DdL e a promuoverne un miglioramento nei futuri passaggi legislativi. Ci auguriamo, inoltre, che questa nostra azione contribuisca a sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica. Pertanto sollecitiamo i colleghi del Consiglio di Facoltà, qualora condividessero le perplessità sulla forma attuale del DdL, a ribadire il loro appoggio alla nostra protesta, in modo da rafforzarne l’impatto.

Gianpaolo Basso, Claudia Bonfiglioli, Maria Micaela Coppola, Simona de Falco, Chiara Finocchiaro, Jorge Jovicich, Luigi Lombardi, Veronica Mazza, Valeria Anna Sovrano, Katya Tentori, Lucia Savadori, Francesco Vespignani.